Gino Reali

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Restiamo Chiesa in mezzo al popolo

Il Vescovo scrive ai fedeli della Diocesi.

http://www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=4019

Carissimi, «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Sembrano forse lontane le parole che Gesù risorto pronuncia ai suoi. Sono le ultime del vangelo di Matteo. Sono però le prime che noi vogliamo ricordare e vivere come suoi discepoli ogni giorno, soprattutto in questo tempo di prova per la nostra fede e la nostra vita quotidiana. La diffusione del coronavirus ha imposto scelte dolorose per tutto il nostro Paese e la Chiesa italiana ha risposto con la responsabilità di una Madre premurosa per il bene di tutti i suoi figli.

Le disposizioni che ho dato prevedono «che fino alla data del 3 aprile 2020 ogni celebrazione avvenga senza la partecipazione dei fedeli». So bene quanto sia dolorosa questa scelta, ma la presenza del Signore non viene mai meno, lui stesso ce lo ha detto. Dobbiamo conservare questa speranza ed esserne testimoni nel mondo.

«La Chiesa tutta sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese» hanno scritto i vescovi attraverso la Segreteria Generale della Conferenza episcopale italiana. Una prossimità, continua il messaggio, «che si esprime nell’apertura delle chiese, nella disponibilità dei sacerdoti ad accompagnare il cammino spirituale delle persone con l’ascolto, la preghiera e il sacramento della riconciliazione; nel loro celebrare quotidianamente – senza popolo, ma per tutto il popolo – l’Eucaristia; nel loro visitare ammalati e anziani, anche con i sacramenti degli infermi; nel loro recarsi sui cimiteri per la benedizione dei defunti».

Nella comunione vera la Chiesa italiana «promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della Luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa».

Guardando alle nostre comunità si rimane ammirati di come tanti sacerdoti e laici si sono attivati e continuano ad attivarsi con le più diverse iniziative per custodire le relazioni e il dialogo, a partire dalle possibilità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione. Con la creatività della fede e il desiderio di rimanere Chiesa in mezzo al popolo propongono la preghiera a cominciare dalla Santa Messa e dalla riflessione sulla Parola di Dio, perché di questo tempo non rimanga solo il silenzio ma il cammino di ascolto e di fraternità proprio della Chiesa.

Rimanere a casa, come ogni buon cittadino deve fare, è una esperienza assolutamente nuova e apparentemente vuota, per la gran parte di noi, e soprattutto per i più giovani. Può per noi essere l’occasione di cogliere l’essenziale, come la Quaresima ci richiama, fino ad assumere credibilmente l’identità di lievito che Gesù dà ai suoi discepoli.

Fratelli e sorelle, penso con affetto a tutti voi, a tutta la nostra bella diocesi estesa dal mare alla campagna romana, alla periferia della grande città, sede di Pietro, a cui siamo uniti con un legame speciale. Penso a tutti i nostri quartieri in cui riconosco il volto di ognuno di voi e vi esprimo la mia paternità e la vicinanza di tutta la Chiesa di Porto-Santa Rufina. Per tutti noi preghiamo i patroni Ippolito, Rufina e Seconda e chiediamo l’intercessione di Nostra Signora di Ceri, Madre della Misericordia.

Con affetto, vi benedico.

Roma, 13 marzo 2020
+ Gino Reali
Vescovo di Porto – Santa Rufina

Il decreto per il Giubileo dei 900 anni della Diocesi

HYGINUS REALI
DEI ET APOSTOLICÆ SEDIS GRATIA
EPISCOPUS PORTUENSIS-SANCTAE RUFINÆ

Al Clero, ai Religiosi, ai Fedeli Laici di Porto -Santa Rufina
Ricorre quest’anno il IX Centenario dell’unificazione della Diocesi di Porto con quella delle Sante Rufina e Seconda o Sylva Candida, disposta nel 1119-1120 dal Papa Cal-listo II. Ho desiderato far memoria dell’avvenimento indicendo uno speciale Anno Giubilare, che si aprirà il I Dicembre prossimo, prima domenica di Avvento, e terminerà il 29 Novembre del 2020.
Nel Decreto del Papa si legge l’espressione “Ex Duabus Una”, che evidenzia la comunione ecclesiale e che ho scelto come tema dell’Anno Centenario. La nostra Diocesi, nel suo lungo cammino, riscopre la propria vocazione ad essere casa accogliente e riva di approdo alla Sede di Pietro.
Per l ‘ Anno Giubilare ho ottenuto dalla Penitenzieria Apostolica la concessione straordinaria dell’Indulgenza Plenaria in favore dei fedeli che, alle solite condizioni (Confessione, Santa Comunione e preghiera secondo le intenzioni del Papa) visiteranno devotamente questi luoghi: l) la nostra Chiesa Cattedrale a La Storta; 2) il Santuario di Nostra Signora di Ceri Madre della Misericordia; 3) il Santuario di Santa Maria della Visitazione a Santa Marinella; 4) il Santuario di Santa Maria in Celsano Madre della Consolazione.
L’ Anno Giubilare deve essere occasione di riflessione e rinnovamento ecclesiale, per cui avrà momenti significativi di carattere spirituale, formativo e culturale. In particola-re, nell’approssimarsi della Quaresima, avvierò, a somiglianza delle stazioni quaresimali nell’Urbe, un pellegrinaggio in tutte le Parrocchie, al quale invito tutti a partecipare.
È mio desiderio che alle Celebrazioni dei Patroni venga dato il più ampio risalto: il 10 Luglio, solennità delle Sante Rufina e Seconda; il 12 Settembre, festa di Nostra Signora di Ceri; il 5 Ottobre, festa di Sant’Ippolito; analoga attenzione venga data alla memoria dei Martiri e dei Santi della Nostra Chiesa e ai Santi Titolari delle Parrocchie.
Chiedo a tutti di cogliere la straordinaria opportunità di quest’Anno Giubilare. La riscoperta della storia e dell’identità peculiare della nostra Chiesa è l’occasione che la Provvidenza ci offre per crescere nella comunione e camminare sulle strade della missione verso chi ancora non conosce il Signore Gesù Cristo ed il suo Vangelo di salvezza.
Per questo, nella predicazione, nella catechesi e in ogni incontro formativo, si dovranno approfondire le ragioni della fede e dell’appartenenza a Cristo nella Chiesa; invito tutti ad amare di più la Sacra Scrittura e a conoscere la dottrina della Chiesa, particolar-mente i documenti del Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il presente Decreto sia affisso alla porta di tutte le Chiese e degli Oratori, dalla data della sua promulgazione fino al termine dell’Anno Giubilare.
Con la Benedizione del Signore, la protezione della Beata Vergine Maria e l’inter-cessione dei nostri Santi Patroni.

Dato in Roma, dalla Residenza Vescovile, il giorno Primo del mese di Novembre dell’Anno del Signore Duemila diciannove, Solennità di Tutti i Santi, nell’anno diciottesimo del mio Episcopato.

Mons. Gino Reali
Vescovo di Porto – Santa Rufina